22 agosto 1932, a sua madre
Mia cara madre:
Ho ricevuto la tua, alla quale non ho risposto prima perché ero via. Quest’ultima domenica mi hanno mandato in un altro convento, e da lì sono andata nel pomeriggio in un altro convento che hanno al confine con l’Olanda, e stavo camminando con un altro sacerdote in Olanda.
Qui sta andando abbastanza bene. Ora sono a metà del mio tempo e tornerò presto. Sono contenta che sia stata scelta la Priora di Benigánim, almeno così non si occuperà delle galline. Se le scrivi, dille di preparare per me pomodori e peperoni in salamoia, io verrò a prenderli. Ho già visitato diverse belle città qui intorno, in una delle quali c’è un Santuario molto venerato, qualcosa di simile a Lourdes, e sono stata in pellegrinaggio, e poiché tutto è diverso, è molto distraente. Fa ancora abbastanza caldo, anche se piove spesso, ma presto uscirà il sole.
Beh, buon assaggio di meloni, non ce ne sono da queste parti, e buon divertimento, così come al resto della famiglia, e a presto.
Suo figlio
Serafino
Krefeld, 22 agosto 1932.
Saluti a quelli di Agullent se gli scrivete, e che siano ben conservati.
11 novembre 1933, a sua madre
Sig.ra Teresa Ferragud
Cara madre:
Immagino che riceverà le mie due precedenti e che continuerà a godere di buona salute. Dovete prepararvi ad andare a votare, e dovete farlo per i signori citati nel giornale di Valencia: García Guijarro e altri citati; non pensate che non faccia differenza se non lo fate, perché avete lo stesso obbligo di andare a messa la domenica. E poi: dovete fare in modo che ci vadano tutti quelli che conoscete. Vedete, mancano solo pochi giorni e poi sarà inutile lamentarsi.
Ho già scritto a quelli di Agullent, perché mi hanno scritto il giorno del mio santo, e non so cosa succederà lì, perché da allora non ho più avuto notizie. Lo zio Pere ha già caricato tutte le vecchie cose di cui gli ho parlato? Beh, deve farlo, e non deve mai venirgli in mente di mandarle di nuovo.
Qui il freddo si sente appena, ma si cerca di non fare sciocchezze e di non prendere quei raffreddori che durano un paio di mesi. Bisogna essere pronti ad affrontare qualsiasi cosa accada, e bisogna superare la vita in un modo o nell’altro; quindi si fa quello che si deve fare, e questo è tutto.
Bene, che sia ben conservato e lo stesso per il resto della famiglia. Se lo zio Pere va, manda i suoi saluti a quelli di Agullent. E ora aspettiamo di vedere cosa succede”. Molti ricordi, e sa che suo figlio non la dimenticherà.
Serafino Totana 11 novembre 1933
19 settembre 1935, a sua madre
Sig.ra Teresa Ferragud
Mia cara madre:
Quando sono arrivato qui, circa dodici giorni fa, siamo entrati subito in Esercizi, da cui siamo usciti sabato scorso.
Ho ricevuto una lettera da Agullent, in cui mi dicevano che avevano ricevuto la scatola di libri e l’altro ordine per i fazzoletti, e Felicidad (che sembra stare un po’ meglio) dice che a poco a poco li farà.
P. Laureano mi ha anche detto che era interessato a risolvere la questione di Felicidad e che mi avrebbe fatto sapere come si stava sviluppando la questione.
Non ho avuto notizie di Benigánim; ma qualche giorno fa le ho scritto una lettera, dicendole che era molto cattiva a tacere e a non dare notizie a nessuno. Non credo che mi risponderà, perché prende tutto allo stesso modo.
Quando si deve correggere qualcosa, è necessario guardare a ciò che si dice, e che ripetere la stessa cosa molte volte è un peccato, perché è una mancanza di carità. Vi dico questo perché ci sono persone che si lamentano del vostro trattamento, e naturalmente voi non guardate a quello che dite e a come lo dite. Anche se abbiamo ragione, non abbiamo il diritto di essere infastiditi dal modo di fare; e non dobbiamo dimenticare che in questo, come in tutte le cose, può portare a una grave cattiva condotta.
Le invio due cartoline perché mi scriva. Spero che una di esse mi venga spedita subito e che mi faccia sapere se il riso è arrivato e come procede il lavoro.
Quando raccogliete i tagliandi, tenete conto se ci sono tagliandi che devono essere cambiati, perché sono riscattabili e una volta o l’altra devono essere riscattati. Sarebbe una buona idea guardare il giornale, facendo attenzione ai numeri sulla pellicola e anche sui tagliandi, per evitare di perdere qualcosa perché non siamo arrivati in tempo. Non mi sono ricordata di guardare i numeri, quindi non posso tenere il conto.
Spero che mi risponda subito con una cartolina e mi dica cosa c’è e cosa ne pensa.
Che possiate continuare a stare bene e sappiate che vostro figlio non vi ha dimenticato.
Serafino
Totana, 19 settembre 1935
29 novembre 1935, a sua madre
Sig.ra Teresa Ferragud
Mia cara madre:
Le auguro ogni bene, così come al resto della famiglia. Mi hanno scritto da Agullent dicendo che sembra che la dispensa per Felicidad non sia lontana; ma se torna a casa, devo evitare qualsiasi cosa che possa disturbarla senza chiedere spiegazioni.
Sarebbe meglio per lei dormire nella stanza che si affaccia sul cortile, perché è più grande e ha una maggiore ventilazione. Inoltre, la stanza che si affaccia sulla strada è un po’ piccola per due persone e c’è molto rumore, che all’inizio le darà fastidio. In seguito, dopo che sarà passato un po’ di tempo, si potranno trovare altre soluzioni adatte. Non deve nemmeno rimanere fino a tardi dopo cena a dormire sulla sedia, perché non siamo abituati a dormire in questo modo, ed è molto faticoso senza alcun vantaggio.
Fatemi sapere come stanno andando, se hanno venduto l’intera arancia e se la gamba di Bautista è già stata riparata.
Se questo permesso non arriva prima di Natale, fatemelo sapere, perché in quei giorni c’è più tempo e facilità per tutto.
Senza ulteriori indugi, le faccio i miei migliori auguri e so che suo figlio non l’ha dimenticata.
Serafino
Totana 29 novembre 1935