María Teresa e le sue figlie Martiri
Da Fray Serafín, anno 1936 mar, giu, lug, ago

Da Fray Serafín, anno 1936 mar, giu, lug, ago

2 marzo 1936, a sua madre

Signora Teresa Ferragud

Mia cara madre:

Ho ricevuto la lettera scritta da Felicidad e vedo che stanno ancora andando forte.

Mi sembra che tutte le medicine prescritte da quel signore di Valencia siano solo un modo per fare soldi, e penso che con una maggiore tranquillità e pace nella vita si possa rimediare a tutto. A questo proposito, sarebbe una buona idea per le donne interessate uscire spesso in campagna nel pomeriggio, per fare un po’ di esercizio fisico e schiarirsi le idee. Ritengo che questo sia più necessario di qualsiasi cosa possa dire uno specialista, e voi dovreste seriamente fare in modo che venga fatto.

Per quanto riguarda la situazione attuale, non dobbiamo farci grandi illusioni, dobbiamo salpare e aspettare quello che ci capita.

Siate molto attenti a ciò che fate e dite, e siate pazienti e caritatevoli con tutti. Vorrei sapere chi è stato lasciato a capo del convento di Benigánim, o alla cui mercé si trova. È una città difficile da pacificare e, dato che ora hanno l’appoggio del governo, faranno impunemente tutte le stupidaggini che vorranno. Quindi, andiamoci piano.

Dovete calmare le vostre teste, e per questo vi ho consigliato le passeggiate in campagna che dovreste essere interessati a fare, e se dovete soffrire qualcosa offritelo a Dio, che sarà l’unico merito che ci aiuterà nel momento decisivo.

Vi auguro ogni bene. Auguri a tutti voi e, dall’altra parte, parlatemi di Benigánim e di quello che si dice in paese.

Senza ulteriori indugi, il figlio, che non l’ha dimenticata, le dà l’addio.

Serafino

Totana, 2 marzo 1936

María Teresa e le sue figlie martiri - Parroquia San Pio X de Algemesí Valencia - schede di separazione

12 giugno 1936, a sua madre

Mia cara madre:

Ho ricevuto una lettera da Agullent, in cui mi informa del risultato delle elezioni che si sono svolte il 4 di questo mese, ed è il seguente:

Badessa, Sr Elvira Espí; vicaria, Sr Rosario; tornitrice, Verónica; responsabile del noviziato e della sacrestia, Sr María Jesús; economa, Agustina; dispensiera, Filomena. Mi dicono che stanno bene e sono felici, e che ora sperano di avere un po’ più di pace e tranquillità.

So anche che ultimamente hanno ricevuto una lettera da lì e che tutto va ancora bene. Invio le notizie di cui sopra perché non credo che lo sappiano e sembra che si fidino di me per dirmelo.

Spero di ricevere notizie da lì e di sapere come stanno andando le cose. Poiché non mi dicono mai più di quattro cose, dovrò chiedere. Non ho notizie della Priora da molto tempo. Il piccolo sa già leggere? Perché suppongo che, crescendo, crescerà in tutto.

Vorrei sapere se escono in campagna, come ho detto più volte, per fare delle passeggiate, e se la loro testa è già un po’ più sicura. Tutto sta nella mancanza di adattamento a ciò che viene detto loro, e nel preoccuparsi meno di cose totalmente inutili. La carità deve iniziare a

essere esercitata lì, altrimenti tutta la religiosità è futile e inutile. Vedremo se riceverò altre cose ordinarie.

Come stanno le due rose che ho piantato in due vasi?

Finche arrivi la tua, il tuo figlio.

Serafino Totana 12 giugno 1936

6 luglio 1936, a sua madre

Signora Teresa Ferragud

Mia cara madre:

Suppongo che sarà ancora in buona salute e non sentirà troppo il caldo. Tutto dipende dal fatto che non andrete a cercarlo, perché è impossibile che non ci raggiunga.

Sapete cosa diceva il saggio: “che il calore è a ‘fucili’, così che non cercandolo, tutto va bene; essendo così facile, spero che fornirete i mezzi”.

Potete dirmi nel vostro se è più calmo di prima. Poiché anche questo è molto variabile e dipende dalle persone, chissà cosa sono in grado di provare.

In queste situazioni di instabilità, è necessario essere sempre alla ricerca delle ultime novità.

Suppongo che, tuo malgrado, vivrai in pace, perché non ci guadagneresti a preoccuparti. Ho dimenticato di dirvi che con quella processione di poveri che va ogni settimana, dovete essere al corrente di tutto ciò che accade o può accadere. Vede, c’è un altro vantaggio a cui non aveva pensato.

Con quale piacere trascorreranno il tempo lì “esclafaes”, facendo le loro “contarallas”!!!! Beh, su con la vita, non prendete troppo sole e lasciate stare il resto, tutto passerà.

E la Priora e la comunità? E la piccola, grida ancora con tanta foga?

Auguri a tutti e state bene.

Suo figlio, che non la dimentica.

Serafino

Totana 6 luglio 1936

María Teresa e le sue figlie martiri - Parroquia San Pio X de Algemesí Valencia - schede di separazione

31 agosto 1936, a sua madre

Signora Teresa Ferragud

Mia cara madre:

Ho ricevuto la vostra in risposta a quella che vi ho inviato da qui quindici giorni fa, e vedo che siete ancora tutti in buona salute.

Qui sono sempre lo stesso, con una vita abbastanza tranquilla, perché la passiamo tutta nella stanza del dormitorio o nel cortile, e siccome siamo in tanti, ci sono molti argomenti da trattare. Ricordo i tempi in cui ero in servizio, perché come lì, anche qui dobbiamo fare molte formazioni, una ogni volta che cambiamo posto, con il relativo conteggio. È così che passiamo la nostra vita, finché non arriva un altro cambiamento.

Presumo che Bautista rimarrà a casa e che tutti staranno bene, proprio come il piccolo. Se ci sono altre notizie in merito, fatemi sapere.

Invio la lettera in questo modo perché è più conveniente per la nostra economia, e come se fosse diretta non c’è nessuno a cui inviare l’altra, ecco perché ho indicato di farlo in questo modo.

Fate attenzione a indicare chiaramente l’indirizzo con i due cognomi, perché ce ne sono così tanti che potreste confondervi.

Niente di più e vi auguro ogni bene. Spero che mi scriverete per farmi sapere come state.

Molti ricordi, e il suo figlio non l’ha dimenticata.

Vicente Masiá Murcia 31 agosto 1936