María Teresa e le sue figlie Martiri
Lettere varie

Lettere varie

Non datato, da Concepción Masiá (la maggiore delle sorelle della famiglia, morta nel 1927) a Verónica

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J.M.J.

[Jesús, María, José]

Valencia, San Julián

20 Dicembre

Alla mia cara sorella Suor Maria Veronica nei cuori purissimi di Gesù e Maria;

Mia cara sorella, sarò felice che, ricevendo queste brevi lettere, tu sia in buona salute. Io sto bene, grazie a Dio.

Il motivo è quello di congratularmi con voi per il presente Natale e il nuovo anno, augurandovi di celebrarli con molto fervore e devozione e che possiate trascorrere una Pasqua molto felice, e che Gesù Bambino vi riempia di benedizioni sia spirituali che corporali, e che vi conceda tutte le grazie e le virtù di cui avete bisogno per essere una buona religiosa, e vi chiedo di non dimenticare di pregare molto il Signore, perché ne ho bisogno. Lo faccio ogni giorno per voi, ma io ne ho più bisogno, perché sapete che ho un pessimo carattere, quindi il Signore vi ascolterà meglio di me.

Riceverete anche le congratulazioni della Madre Priora e di tutta la comunità, che condividerete con la vostra Madre Badessa e il resto della comunità, e riceverete l’affetto della vostra sorella, che non vi dimentica nella Santa Comunione.

Suor Concepción Masiá

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1936, Da suor Elvira (superiora del convento di Agullent) a Teresa Ferragud

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Viva Gesù e Maria

Signora Teresa Ferragud

Mia carissima signora Teresa:

Ecco due lettere per dirvi che non dovete soffrire per le vostre figlie, se arriva il momento in cui devono andarsene (cosa che Dio non voglia), staranno a casa mia finché non potranno venire a prenderle, e se avranno bisogno di altro, staranno anche lì.

Inoltre, di qualsiasi cosa tu abbia bisogno in convento, in mezzo alla nostra povertà, ti prenderai cura, perché io ti apprezzo molto, così come suor Felicidad; ma lei ha un po’ di rancore nei miei confronti, vedremo come la prenderà, anche se posso assicurarti che in noviziato abbiamo trascorso un anno intero insieme, senza che ci fosse la minima ombra di disaccordo tra noi due. Tanto che Madre Manuela ammirava l’unione e la gioia che regnava nel nostro noviziato. Spero quindi, con il favore di Dio, che se si rimetterà non passerà un brutto periodo, che farà il suo male.

Ti sto aspettando a braccia aperte, e anche per te. Sai che in questo convento sei come San Giuseppe in cielo, non implori, comandi. Perciò ti nomino Badessa in anticipo, e quando verrai, sarò ai tuoi ordini, mi senti?

Deve usare il tempo che le rimane per stare con le sue bambine e io non voglio essere da meno;

Purificación, Bautista, sua sorella, la sua piccola suora e soprattutto Serafino, che accettino la mia offerta e Juanín sarà il mio figlioletto preferito; davvero, non è una sciocchezza, no. Quello che non ne ricavo non lo dico. Quello che non esce da me non lo dico. Il vostro amico in Gesù.

 Suor Elvira

Ho dimenticato di ringraziarvi per la crusca e per tutto quello che ci date senza sosta.

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24 febbraio 1936, da parte del cappellano del convento di Benigánim a María Jesús

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Benigánim

 24 Febbraio 1936

Suor María Jesús Masiá

Per rispondere alla sua domanda, devo dirle che per ordine del sindaco l’intera comunità è dovuta partire ieri pomeriggio, e con due auto si è recata a Valencia. E questa mattina mi è stato assicurato che è effettivamente lì.

In questo caso, la folla guidata dal sindaco è molto sfrenata, quindi non sappiamo che fine farà il convento.

Vostro in Cristo. Vicente Albiñana, Cappellano

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9 maggio 1956, dal signor Baltasar Argaya, postulatore della Causa, al parroco di San Pio X.

Rvdo. Sr. D. José Mª. Alonso

Parroco di San Pio X

Algemesí

Valencia 9 maggio 1956.

Mio caro amico:

Non vedo l’ora di vedervi per parlare a lungo del trionfo dei nostri Martiri, in particolare di Teresa Ferragud. Lei ha preso la torta. Il Papa ha avuto per lei parole di insospettabile elogio e ha detto di lei “che è stata più della madre dei Maccabei”.

È stato un peccato che i suoi parenti non siano venuti a questo pellegrinaggio: la medaglia Pro-Ecclesia et Pontifice che gli era stata assegnata gli sarebbe stata imposta personalmente dal Papa. Nessuno capisce o spiega perché nessuno sia venuto da Algemesí, a partire dai parroci fino all’ultimo dei fedeli. A Roma, tutti mi chiedevano della figlia di Dª Teresa e dei sacerdoti di Algemesí. Mi è stato difficile giustificare queste assenze inspiegabili.

Il processo continua e credo che presto inizierà il processo apostolico, con coloro che finora sono state considerate Serve di Dio che diventeranno Venerabili.

La prego di non dire nulla a Dª Encarnación di questo mio dolore, perché questo non è un momento di dolore, ma di immensa gioia per le famiglie dei Servi di Dio. Vorrei parlarle con calma, in modo che possa dirmi chiaramente cosa sta accadendo ad Algemesí e possiamo rimediare alle deviazioni che possono esistere. Avete una grande santa ad Algemesí e tra noi dobbiamo elevarla al di sopra di tutte le miserie, che sono molte, e di tutti i materialismi che corrodono la società cristiana. Algemesí entrerà negli annali della storia ecclesiastica. Lavoriamo perché sia così.

Nell’attesa di vederti presto e di poter condividere con te gioie e dolori, ti invio cordiali saluti dal tuo molto affettuoso amico.

Portate un saluto caloroso e gioioso a Dª Encarnación. Conto di vederla presto.

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23 febbraio 1961, dal vescovo di Mondoñedo, a Purificación Masiá

Signora Purificación Masiá Ferragud

Algemesí

Egregia Doña Purificación:

Ho ricevuto la magnifica cassetta di arance che mi avete inviato. Mille e mille grazie. Che Dio vi ripaghi per la vostra carità.

So che la bella parrocchia di San Pio X è stata inaugurata e che ora si sta preparando la traslazione delle spoglie della sua santa madre e delle sue sorelle, sante in tutti i sensi, credo. Già Papa Pio XII, parlando con me, ha definito sua Madre la “madre dei Maccabei del XX secolo”.

Ribadendo la mia gratitudine e affidandomi alle vostre preghiere, vi saluto e benedico con molto affetto in Cristo.